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La commode in questione rappresenta probabilmente la replica autografa di un mobile eseguito nel 1783 per l’Arciduca Ferdinando e destinato alla Villa di Monza. Quel mobile non è oggi noto ma, nel Fondo dei disegni di bottega presso le Raccolte d’arte milanesi, si conserva il progetto, assai dettagliato e in scala reale che permette di averne un’idea assai precisa. E’ al verso di questo foglio (R.M. E 20), stilisticamente attribuibile a Giuseppe Levati, che si legge l’appunto, forse di pugno dello stesso Giuseppe Maggiolini “Monza 1783″.

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Giuseppe Maggiolini, commode intarsiata in legni vari. Già New-York, Christie’s.

Rispetto al progetto la commode, che chi scrive studiò nel 2000 quando comparve una prima volta ad una vendita Christie’s New York (lo stesso mobile ricomparve nel novembre 2010 sempre da Christie’s New-York, 23 novembre 2010, lotto 285), presenta numerose variazioni e, nella fronte con i due cassetti, semplificazioni del partito decorativo. Per il resto la struttura architettonica, la cui caratteristica saliente sono i piedi che si potrebbero definire “alla greca”, è replicata con fedeltà. Non comuni sono, sulla facciata e sui fianchi, i tableaux con esedre all’antica, probabilmente derivate da una tavola delle Antichità di Ercolano esposte di cui esistono, sempre nel Fondo dei disegni di bottega, dei d’apres (si veda il foglio B 329). Impossibile datare con precisione questo mobile, certo successivo il 1783, anno in cui fu eseguita la prima versione per Monza.

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