Hanno scritto della mostra:
Anna Orlando
Tutti i disegni di Maggiolini, intervista a Giuseppe Beretti, pp. 16-17
Antiquariato, n. 405, aprile 2015
«Come si distingue un “Maggiolini” da un generico mobile neoclassico lombardo? LO si riconosce dalla qualità dell’intarsio e dal preciso gusto compositivo. E poi soprattutto dall’aderenza ai modelli della bottega. Con la schedatura integrale del Fondo Maggiolini del Castello Sforzesco di Milano abbiamo un ricchissimo repertorio grafico con disegni, schizzi e progetti con appunti autografi, che consente di seguire i modelli anno per anno e individuare i committenti. Circa un terzo dei fogli sono collegabili a mobili noti…» leggi tutto
Ada Masoero
Il design milanese inizia da Maggiolini
Il Giornale dell’Arte, aprile 2015
«Il primo brand di design di Milano ha più di 200 anni. Non di un refuso si tratta ma di una realtà storica, perché fu Giuseppe Maggiolini a intuire per primo l’importanza di supportare la sua sapienza di intarsiatore con invenzioni formali di artisti rinomati (che, va detto, facevano a gara per fornirglieli). Maggiolini fu subito premiato: le sue creazioni furono un must per la corte asburgica, alla fine del Settecento, e poi per quella napoleonica e per l’entourage dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, non solo lombarda…» leggi tutto
Manuela Croci
Quando il dettaglio è prezioso
Corriere della Sera, settimanale Sette, 10 aprile 2015
«La centralissima Galleria San Fedele è invece la sede scelta per Maggiolini al fuorisalone, esposizione con opere dello storico ebanista lombardo…» leggi tutto
Vera Agosti
Maggiolini, maestro dell’intarsio col trumeau da 2 milioni di euro, p. 25
Libero, Cultura, 12 aprile 2015
«Il Fuorisalone dedica una mostra all’artista settecentesco. Ebanista al servizio di Bonaparte, griffò arredi dal valore inestimabile. L’esposizione è un’occasione unica per il pubblico, che potrà ammirare capolavori appartenenti a privati e solitamente rinchiusi nelle loro collezioni, aggiudicati in asta ad oltre un milione di euro, nonché numerosi tesori del Comune di Milano, solitamente non esposti perché tenuti nei depositi o negli appartamenti comunali. Tra di essi lo scrittoio appositamente restaurato, conservato per vent’anni nell’appartamento privato del Sindaco a palazzo marino e che dopo la mostra arriverà finalmente in permanenza nella galleria espositiva del castello Sforzesco. Accanto alle 15 opere selezionate che offrono un excursus cronologico del lavoro di Maggiolini, i progetti e i disegni originali relativi che provengono dallo sterminato Fondo Maggiolini dei disegni di bottega del Castello Sforzesco…» leggi tutto
Mimmo Di Marzio
Tra i capolavori di Maggiolini spunta la scrivania di Pisapia, p. 5
Il Giornale, Milano Album, 13 aprile 2015
«Una piccola grande chicca, l’esposizione a cura di Giuseppe Beretti e prodotta dall’impresa cooperative Di Mano in Mano, con il coordinamento dell’Ente di formazione CorsiArte. Il titolo poi è suggestivo e cade a pennello nello spumeggiante palinsesto della settimana del mobile: “maggiolini al fuorisalone, primo brand di design di fine Settecento”… Maggiolini rappresenta la firma più prestigiosa dell’antica arte dell’intarsio che, nel caso dell’ebanisteria, prevede unicamente l’uso di legnami di altissima qualità. I suoi cassettoni, comodini, stipi, cofanetti e scatole-scrigno sono tra gli elementi di arredo…» leggi tutto
Luisa Ciuni
Quell’artigiano dei Lumi. Maggiolini e i suoi mobili, p. XX
Il Giorno, Società cultura / spettacoli, 14 aprile 2015
«L’esposizione si giova di un allestimento contemporaneo che mira a far comprendere come nell’unione fra Maggiolini e i disegnatori di quelli che sarebbero diventati intarsi si stabilì man mano un rapporto così forte da somigliare a quello che contraddistingue il design e gli architetti. Ogni mobile è esposto con la cura di mostrare accanto il disegno che l’ebanista fece realizzare per poi riportarlo nel legno. Si notano l’esattezza eccezionale dei lavori, lo scambio fra disegno e tarsia, le indicazioni di pugno di Maggiolini sui colori, i dettagli, le commissioni da eseguire…» leggi tutto
Carlotta Lombardo
Maggiolini, l’uomo che ricamò il legno, p. 58
Corriere della Sera, Design, 14 aprile 2015
«Ma che ci fa il Maggiolini tra gli appuntamenti alla Milano Design Week? “L’ebanista – spiega Vittoria Bodini, direttore generale di CorsiArte, tra gli organizzatori della mostra, insieme al Comune di Milano – è il primo designer ante litteram. È stato lui a capire per primo e in pieno Settecento che per sfondare non gli era più sufficiente la maestria artigianale: doveva lavorare su progetto. Maggiolini ha coniugato un mestiere antichissimo, l’intarsio ligneo del Rinascimento con criteri e schemi produttivi straordinariamente innovativi e ancora attuali. Con lucidità ha intuito che l’abilità manuale aveva bisogno di invenzioni formali e di progetti dei migliori artisti del momento: Appiani, Albertolli, Gerli e Levati. Per questo i suoi mobili sono il primo brand di design mai esistito.Suo è il concetto di etichetta. Dell’idea, cioè, che la firma fosse una garanzia di qualità…» leggi tutto
twitter@rigatells
Fuorisalone, p. XV
La Stampa, Speciale, 14 aprile 2015
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Carla Vanzetto
I mobili gioiello di Maggiolini artigiano-designer ante litteram, p. 15
Corriere della Sera, Cultura&Tempo libero, 15 aprile 2015
«Mobili antichi? Non scherziamo. Qui siamo davanti a dei capolavori, che anche il mercato riconosce come tali…Pezzi autentici Maggiolini al mondo ne sono rimasti un centinaio, moltissimi in collezione privata e dunque invisibili ai più. Eccezionale allora vederne riuniti 15 in un colpo solo nella mostra “Maggiolini al Fuorisalone”, curata da Giuseppe Beretti… Una mostra che svela anche i processi di realizzazione degli arredi intarsiati, perché li accosta alle riproduzioni fotografiche dei disegni preparatori, conservati nel Fondo Maggiolini del Castello Sforzesco….Maggiolini li traduceva in pratica… Acuto ricercatore di tendenze che intuisce l’evolversi del gusto e lo fiancheggia…» leggi tutto
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